Profanato il Tempio della storia del Bonsai italiano.

Profanato il Tempio della storia del Bonsai italiano.

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Acero palmato surprise 50 cm (2)

Un appello al “possessore” dei miei Bonsai che mi sono stati rubati durante il ponte del primo maggio.
Gentile “Possessore dei miei Bonsai”, desidero fornire alcuni accorgimenti affinchè le mie amate piante possano vivere nel miglior modo possibile. Infatti, mi dispiacerebbe moltissimo che entrassero in crisi fino a morire per non aver prestato loro le necessarie cure. E per questo descriverò alcune tecniche affinchè vivano nel migliore dei modi, mantenendo e migliorando il loro aspetto nei prossimi anni.
Un particolare accorgimento va fatto agli aceri (4), i quali soffrono parecchio se subiscono degli stress idrici prolungati. Ecco perché consiglio di appoggiare il Bonsai in vaso in un contenitore supplementare nel quale sarà riempito per 2/3 con della semplice pomice o lapillo vulcanico, interrando leggermente il vaso col Bonsai. Vedi l’esempio di uno dei quattro aceri che è stato asportato con il vaso supplementare perché probabilmente era uscita qualche radice. Infatti, questo stratagemma permette al Bonsai di rimanere sempre con i piedi al fresco.
A fine maggio tagliare il 50/70% delle foglie più grandi, in particolar modo per gli aceri palmati. L’acero campestre che ho fatto da seme e che in questi giorni ha compiuto 50 anni non necessita di defogliazioni, ma solo delle leggere spuntatine ai nuovi germogli eliminando qualche foglia più grande o rovinata. L’acero campestre è soggetto al mal bianco, per cui sarà necessario fare qualche trattamento anticrittogamico contro l’oidio, esponendolo maggiormente in una zona ventilata e leggermente soleggiata.
Il larice (se abiti in zone calde e pianeggianti), andrebbe appoggiato con il vaso sul tappeto erboso, e là dove c’è poca escursione termica fra il giorno e la notte, ne trarrà vantaggio se esposto in pieno sole (naturalmente appoggiato sul prato!). Le altre due conifere, fatti i soliti interventi di manutenzione non dovrebbero crearti grossi problemi, e così pure il carpino.
Confido nella tua sensibilità nel trattare bene le mie piante, confesso che ho una profonda nostalgia di loro, in particolar modo di due aceri di cui allego le immagini.
Acero campestre di 50 anni, fatto da seme.

Acero palmato di 40 anni, particolarissimo con un ramo rosso innestato.

Armando e Haina.
P.S. Nell’eventualità che tu possa avere dei problemi di coltivazione con i miei Bonsai potrai sempre restituirmeli. Non ti denuncerò, parola di Armando e Haina Dal Col.
http://www.giornalesentire.it/article/ecco-tutti-i-bonsai-rubati-al-maestro-armando-dal-col.html

2 pensieri su “Profanato il Tempio della storia del Bonsai italiano.

  1. Corrado Da Campo

    Sono stupito e amareggiato al pensiero che possano esistere persone così meschine da compiere un gesto simile. Probabilmente non si tratta di un appassionato di questa splendida arte chiamata “BONSAI” . Che soddisfazione può avere una “persona” nel coltivare ( sempre ammesso che ne abbia le capacità ) queste splendide piante frutto di decenni di cure e sacrifici altrui? Per che ama queste splendide miniature maturali, io nel mio piccolo mi considero un appassionato di Bonsai ( possiedo una trentina di piante prelevate in natura e frutto di 20 anni di coltivazione ), trova soddisfazione nel vedere i propri ” Alberelli ” crescere e modificarsi negli anni e non guardare nel proprio giardino le piante che altri hanno curato e formato. Mi auguro che alla fine questa “persona” abbia un po’ di coscienza e prima che sia troppo tardi le riporti dove le ha prese.
    un caloroso Saluto e Complimenti per il suo spettacolare giardino (abito a Taibon Ag. e ho avuto modo di vederlo quando si trovava a Belluno )
    Corrado

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    1. armandodalcol Autore articolo

      Corrado, quello che più mi rattrista è la profanazione in questo “Tempio della Storia del Bonsai italiano”, quando vuole venire a Tarzo a visitare il giardino sarà un piacere.
      Armando

      Rispondi

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